Differentemente da quanto avessi auspicato, per il secondo anno consecutivo abbiamo dovuto purtroppo rinunciare a celebrare la Festa Nazionale in modo presenziale in Ambasciata, con un ricevimento allargato il cui svolgimento in modalità piena e godibile per gli invitati è tuttora incompatibile con il rispetto delle necessarie precauzioni e delle normative locali anti-Covid.
Si tratta tuttavia di attendere ormai ancora poco prima di poter finalmente ritornare a programmare attività che consentano di riaprire nuovamente a quel tipo di occasioni di aggregazione collettiva e presenziale che così tanto ci sono mancate in questo ultimo anno.
È stato un anno particolare. Certamente di sofferenza, per i tanti deceduti a causa della pandemia, e che desidero ricordare con partecipata commozione in questa particolare ricorrenza. Lo è stato poi anche per le straordinarie difficoltà che la diffusione del Covid ha generato in termini di impatto sul tessuto produttivo e poi sociale in tutti i Paesi del mondo.
Ma da un tale quadro di oggettiva complessità non è derivata solo sofferenza. Proprio il diffuso senso di angoscia sul nostro presente e sul nostro futuro che a un certo punto era dilagato tra tutti noi, con il suo portato in termini di ferite profonde dal punto di vista sanitario, umano ed economico, ha costituito la spinta che ha fatto germogliare qualcosa di valore inestimabile: un diffuso senso di solidarietà tra i Paesi dell’Unione Europea per uscire assieme e più forti dalla crisi generata dalla pandemia, con prospettive di crescita e di benessere diffuso anche superiori a quelle che esistevano prima dell’apparizione del Covid-19.
Grazie alla reazione delle istituzioni comunitarie e di tutti i Governi dei Paesi membri dell’Unione, le paure e i timori alimentati dalle conseguenze che la diffusione del virus avrebbe comportato sul nostro futuro si sono trasformati in fiducia. Tale senso di solidarietà ha infatti portato a concepire assieme una risposta senza precedenti alla crisi, con nuovi e potenti strumenti di rilancio delle economie, di tutela dell’occupazione e di sostegno alle imprese.
È proprio in quella fase di elaborazione del sistema di difesa delle prospettive delle generazioni future dell’Unione Europea, quel poderoso fondo denominato, appunto, Next Generation EU, che si sono ulteriormente alimentate e cementate le relazioni bilaterali tra l’Italia e il Portogallo. L’intenso coordinamento tra i nostri due Governi nella fase preparatoria del decisivo Consiglio Europeo del 17 luglio 2020 ha infatti avuto un ruolo essenziale nel definire i contenuti del piano di rilancio e resilienza e nel diffondere un senso di consapevolezza diffusa in ambito Unione Europea sull’ineludibile necessità di una risposta collettiva e solidale agli effetti della crisi determinata dalla pandemia.
La visita dell’allora Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e la sua scelta di compiere proprio a Lisbona la sua prima missione all’estero dopo il lockdown, ha rappresentato in forma plastica l’accresciuta qualità e solidità del rapporto tra i nostri due Paesi. Un rapporto che anche sulla scia di quella fondamentale visita si è successivamente alimentato attraverso frequenti e costanti contatti tra membri di Governo, volti a mantenere uno stretto raccordo anche in vista dell’avvio del fondamentale Semestre di Presidenza portoghese del Consiglio dell’Unione Europea, lo scorso primo gennaio.
Già prima di tale data, con la tenuta, necessariamente in formato virtuale, di numerosi incontri bilaterali, era stata attivata una proficua collaborazione su temi attinenti ai campi di primario impatto non solo nell’ambito della dimensione europea, ma sulla specificità delle nostre relazioni. Menziono qui gli incontri virtuali tra i due Ministri dell’Interno, della Difesa, della Cultura, dell’Agricoltura, dell’Istruzione e Ricerca Scientifica, nonché tra i Sottosegretari agli Affari Esteri. Molto importante occasione di confronto sui temi sviluppati nell’ambito del Semestre è stata anche la tenuta lo scorso dicembre dell’incontro virtuale tra i Direttori Generali per l’Unione Europea dei rispettivi Ministeri degli Affari Esteri.
Ma anche gli impegni tenutisi in presenza, e i conseguenti colloqui diretti a margine delle “Ministeriali informali” organizzate dalla Presidenza portoghese, hanno costituito una ulteriore e decisiva spinta alla realizzazione di un vero e proprio salto di qualità nel rapporto tra i due Paesi. Ricordo, tra le partecipazioni a livello di Governo ad iniziative in tali contesti, oltre a quella del Presidente del Consiglio Mario Draghi per l’importante appuntamento del Social Summit e del Consiglio Europeo di Porto, quelle del Ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale, Luigi Di Maio, del Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, del Ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, del Sottosegretario per gli Affari Europei, Vincenzo Amendola.
Complessivamente, un’intensità e una qualità nelle occasioni di incontro e raccordo bilaterali realizzate nel corso dell’ultimo anno che non hanno riscontro nella storia recente dei due Paesi.
Ed è solo conseguente che da tale accresciuta qualità del rapporto ne sia derivata una forte tutela delle relazioni economiche dagli effetti della crisi generata dalla pandemia. Difatti, se è vero che tale impatto è pesato negativamente sulla bilancia commerciale, è però vero anche che l’Italia non solo è riuscita a mantenere nel 2020 il suo tradizionale e consistente avanzo commerciale (circa 1,2 miliardi, a ridosso dei dieci maggiori avanzi su scala mondiale per il nostro Paese), ma è stata anche capace di migliorare la sua quota di mercato complessiva.
D’altronde, nell’ultimo anno, anche grazie alle molteplici azioni di promozione e divulgazione di opportunità su questo mercato promosse dall’Ambasciata si è registrato un rinnovato interesse da parte delle imprese italiane per il mercato portoghese. Un’azione fondata su un articolato meccanismo di promozione integrata (economica, culturale e scientifica) che, coinvolgendo tutti i componenti il Sistema Italia presenti in Portogallo, ha mirato ad attivare forti sinergie in chiave di moltiplicazione dell’impatto e del ritorno delle iniziative promosse.
La pandemia ha naturalmente richiesto un immediato ripensamento delle attività di promozione originariamente programmate. Il filo conduttore che abbiamo seguito nella nostra ripianificazione è stato quello di utilizzare in chiave di opportunità le limitazioni determinate dalle restrizioni alle iniziative presenziali. Abbiamo così immaginato occasioni che potessero realmente favorire uno stimolo di interesse del sistema imprenditoriale italiano verso il Portogallo, investendo soprattutto sulla capacità di raggiungere un bacino di utenti il più vasto possibile per farlo partecipare a un viaggio virtuale nelle opportunità offerte da questo mercato. Con il concorso di tutti i componenti il Sistema Italia e con la partecipazione anche degli uffici del Ministero degli Esteri, della Cassa Depositi e Prestiti, Simest, Sace, delle associazioni di categoria, sono stati quindi da noi coinvolti circa duemila partecipanti a un ciclo di 13 webinar per fornire orientamenti su come e dove sviluppare opportunità commerciali o di investimento in Portogallo, fornendo anche precise indicazioni sugli strumenti esistenti, anche finanziari, in grado di sostenere la scelta di una collaborazione economica con il Portogallo.
Per rimanere, seppur con le limitazioni di contatto effettivo, quanto più vicini e accessibili agli operatori e fornire loro quanta più informazione possibile, l’Ambasciata ha poi creato una newsletter economico-commerciale, “Ita-Novidades”, che raggiunge mensilmente circa mille utenti, oltre a intensificare la propria azione sui social media e sul sito web istituzionale. Il dato che forse illustra meglio il ritorno che abbiamo ottenuto dalla scelta di investire nella capacità di comunicazione digitale per le nostre iniziative promozionali è quello riferito al nostro progetto per la V Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, sviluppato interamente tramite Facebook e Instagram e che ha interessato oltre 700.000 utenti.
Molto innalzato quest’anno è risultato anche il livello di qualità nelle relazioni culturali, che hanno beneficiato pure delle tante iniziative che l’Ambasciata e l’Istituto di Cultura hanno organizzato per moltiplicare le occasioni della nostra presenza nel panorama artistico lusitano, valorizzando le eccellenze italiane e le sinergie con la realtà locale e riscuotendo grande successo di pubblico e critica. Tra queste, e con specifico riferimento alle attività per la Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, particolarmente gradita a livello istituzionale locale (la Ministra della Cultura è intervenuta personalmente in Ambasciata per l’inaugurazione del progetto ispirato al romanzo “Requiem” di Tabucchi), l’idea di collegare il momento di ricordo e omaggio alle vittime della pandemia, al portale “New Italian Books”, con un importante impatto per l’editoria italiana in Portogallo. Nel settore dell’arte, ricordo la video-intervista per la Giornata del Contemporaneo condotta dall’artista portoghese Julião Sarmento, recentemente scomparso, a Pier Paolo Calzolari, artista italiano esponente dell’Arte Povera che lavora in Portogallo, e la mostra “Em Casa” presso la Garagem sul del Centro Cultural de Belém (CCB), concepita a partire dalla collezione del MAXXI, Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo di Roma.
Guardando al settore scientifico e alle potenzialità per il futuro, sono stati organizzati due eventi sullo spazio, uno sul design aerospaziale, in occasione dell’Italian Design Day, e l’altro, realizzato nella Giornata della Ricerca, per presentare il lavoro scientifico congiunto tra Italia e Portogallo per la missione spaziale Euclid dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA).
In occasione della Giornata Internazionale della memoria delle vittime dell’Olocausto, l’Ambasciata ha poi realizzato la videoconferenza “Perlasca e Sousa Mendes: la diplomazia dei Giusti”, alla quale hanno partecipato i discendenti diretti del portoghese Aristides de Sousa Mendes e dell’italiano Giorgio Perlasca, i due Giusti tra le Nazioni che salvarono dalla deportazione e dallo sterminio migliaia di ebrei durante la seconda guerra mondiale.
Al fine di rispondere al crescente interesse nei confronti del nostro Paese e della nostra cultura, l’Ambasciata si è anche adoperata per il rafforzamento del progetto pilota di insegnamento della lingua italiana nelle scuole superiori del Portogallo, raccogliendo decine di adesioni che contribuiranno ulteriormente alla diffusione dell’italiano nei prossimi anni e si affiancheranno all’insegnamento della nostra lingua nelle principali Università del Paese.
Per ultimo, ma non da ultimo, desidero rivolgermi alla nostra straordinaria comunità di connazionali qui residenti. Una comunità che ha sperimentato una crescita eccezionale, essendo passata in cinque anni da meno di 5.000 ai circa 20.000 iscritti AIRE odierni (26.000, secondo l’anagrafe portoghese), con un aumento nel solo 2020 di 2.800 unità.
Una comunità alla quale abbiamo continuato a rivolgere come Ambasciata la massima attenzione e i nostri sforzi più dedicati per essere pronti e reattivi nel rispondere alle crescenti richieste di assistenza e in generale di servizi consolari. Nella fase eccezionale di emergenza e in quella successiva del progressivo riavvio alla piena erogazione dei servizi, questa Ambasciata è riuscita a mantenere attraverso le poche risorse umane qui operanti uno stretto e continuativo contatto con decine di migliaia di connazionali, avendo sempre a mente il proposito primario di essere in grado di riscontrare al meglio delle nostre possibilità ogni tipo di sollecitazione. L’impegno che mi sento di assumere è che questa Ambasciata assieme alla rete dei Consoli Onorari nel Paese riporrà il massimo dell’impegno per incrementare ove possibile la nostra capacità di servizio, e così quindi anche il nostro contributo unitario alla capacità di resilienza e reazione che ha storicamente caratterizzato gli italiani all’estero, affinché tutti assieme si possa accrescere quella forza positiva, di energia e vitalità capace di rafforzare ancora di più le eccellenti relazioni tra l’Italia e il Portogallo.
Auguro a tutti una buona Festa della Repubblica Italiana.
Carlo Formosa
Ambasciatore d’Italia in Portogallo